Antonino Russo Giusti

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Antonino Russo Giusti (1876 – 1957) è stato uno dei maggiori commediografi siciliani. Dopo aver trascorso l’infanzia a Belpasso, intraprese gli studi classici a Catania e si laureò in giurisprudenza. Successivamente si dedicò all’attività forense e alla letteratura vernacolare. Fu direttore artistico del teatro comunale “Coppola” di Catania nel quale venne rappresentata la sua prima opera in lingua siciliana, L’eredità dello zio canonico, a cui seguì nel 1920 ’U Spirdu, musicata da Francesco Paolo Frontini e diretta da Gaetano Emanuel Calì.

Nel 1923 Tommaso Marcellini rappresentò per la prima volta in Italia, al teatro comunale di Trapani, L’eredita dello zio canonico col titolo siciliano ’U tistamentu di lu ziu canonicu. Un’altra commedia, Il biberon di papà, venne portata in giro per la penisola e anche all’estero dal Marcellini, col titolo siciliano ’A sucalora dû papà. In seguito scrisse Un autore di assalto, passando alla commedia italiana di stampo pirandelliano. Compose in tutto 27 opere teatrali.

Angelo Musco acquisì i diritti d’autore de L’eredità dello zio canonico e divenne il protagonista dell’omonimo film del 1934 e anche di Gatta ci cova. Russo Giusti, appartenente al filone del cosiddetto “naturalismo comico”, trasse ispirazione dalla vita quotidiana dei ceti popolari, dai suoi aspetti più grotteschi e paradossali.