Sais Autolinee Alimena
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Accompagnati dal rilassante canto del Salso e dell’Imera meridionale, che la abbracciano da entrambi i lati, varchiamo la “Porta meridionale Delle Madonie”: Alimena! Le sue vie, le sue case, raccontano una storia che parte dal XVII secolo. Una storia di intense attività agricole e di grande sviluppo. Il nome Alimena deriva dal Marchese Alimena che, nel 1628, ottiene da Filippo IV di Spagna la “licentia populandi”. Ed Alimena prese la via dello sviluppo, crebbe di importanza. Non solo agricoltura. Alimena si trovò a percorrere “la via della Pietra”! Per pietra e gesso si avviò una fiorente attività estrattiva. La cavatura, le fasi di lavorazione e trasformazione, il trasporto. E, sullo sfondo, quali attori, troviamo i cavatori, la Balza Areddula (l’emblema di Alimena, nonché sito di notevole interesse storico-archeologico e naturalistico), le lunghe fila di muli per il trasporto, il calore delle “calcare” (le fornaci) e le grida di incitamento degli operai che, nottetempo, frantumavano le pietre di gesso appena cotte.
Una comunità operosa, le cui sentinelle di memoria le incontriamo girando per il paese. Sono le Chiese, alcune svettanti in piazza, altre incagliate tra le case, ma tutte con le loro feste e tradizioni. La Chiesa Madre S. M. Maddalena, le cui origini ne raccontano la nascita dal 1725 al 1731. Poi, il trascorrere delle umane vicende ne ha modificato l’interno: tele pregiate e grandi lampadari di cristallo di Boemia la incorniciarono del titolo di “chiesa molto elegante”. La Chiesa dell’ex convento (“uno dei più della Sicilia…” come lo definì il Saint-Non…) di Santa Maria di Gesù, “tempio del sapere per molte generazioni di ragazzi che vi frequentarono le scuole elementari”; la Chiesa di Sant’Alfonso Maria dei Liguori, simbolo del paese, posta sul Colle Quisisana, nata come antica torre di avvistamento e trasformata in chiesa nel 1837 per volere del popolo (che ricorre alla intercessione del Santo in occasione di periodi di siccità); la Chiesa della Madonna del Carmelo, che ospita i canti della novena durante il Corpus Domini e si caratterizza per le sue due campane; la Chiesa del Calvario, preceduta da una larga e lunga scalinata di 33 gradini a ricordo degli anni di Gesù; la Chiesa delle Anime Sante, costruita nel 1629 per desiderio del fondatore di Alimena e dedicata a S. Gaetano di Thiène, primo patrono di Alimena; la Chiesa del Bulgarito, la più antica delle chiesette-cappella fuori dell’abitato, meta di sentito pellegrinaggio; la Chiesa di San Giuseppe, incastrata fra le mura delle case, che conserva all’interno l’altare di legno molto pregiato proveniente dalla Chiesa Madre; la Chiesetta Madonna di Pompei, anch’essa fuori dal centro abitato, con il quadro antico della Madonna del Rosario di Pompei, meta di un pellegrinaggio l’8 maggio di ogni anno.
Via Catania, 35, 90020 Alimena PA
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