Blufi

Blufi

Benvenuti nella “piccola Olanda”! Con queste parole ci accoglie Blufi. E come darle torto? Lo sguardo abbraccia, fin quando si perde, una immensa distesa di tulipani rossi. Sono quelli che fioriscono per primi: il Tulipano precoce o Tulipano di Raddi. I loro bulbi, interrati a circa 50 cm di profondità, non vengono rovinati o strappati durante le arature e, all’arrivo dei primi tepori primaverili, danno vita alle meravigliose distese che colorano il territorio di Blufi di un rosso stupendo. Uno spettacolo che, ogni anno, richiama tantissimi turisti ed appassionati che, macchina fotografica pronta, immortalano questi splendidi scorci vermigli.

Ma, quando nasce Blufi? Il nome Blufi appare per la prima volta nel 1211 in un documento in cui la Chiesa palermitana concede a Federico II, i “Proedia Buluph apud Petraliam” (i possedimenti chiamati “Buluf” presso Petralia). In un testamento del 1482 compare il nome “Morata Bufali”. In altri documenti si incontrano i toponimi Belufi, Balufi, Bolufi. In un documento relativo al santuario della Madonna dell’Olio, compare il nome attuale Blufi. Alcuni sostengono che il nome derivi dalle parole greche “boos” (bue) e “lofos” (colle) richiamando un leggendario colle del bue. L’ipotesi più accreditata indica in Blufi un nome di derivazione araba, formato da “be” e “luf”, che richiamerebbe una pianta presente nella zona. Fino al 1972 le vicende storiche blufesi sono legate a quelle di Petralia Soprana.  Poi, liberi e indipendenti!

La “nascita” recente ha fatto di Blufi una sapiente fusione di moderno e di antico. La Chiesa Madre del Cristo Re, costruita agli inizi del Novecento, recentemente restaurata, è stata riconsegnata ai fedeli durante l’estate 2001. Simbolo di grande fede e devozione è il Santuario della Madonna dell’Olio, risalente al XVIII secolo. Il nome sembra derivare dalla presenza di oliveti nella zona, che potrebbe aver dato il nome anche al torrente Oliva che lambisce la collina del santuario, in una zona chiamata “Giardini d’Oliva”. Altre notizie parlano di una sorgente di olio minerale a pochi metri dal luogo di culto. E le virtù terapeutiche dell’olio della Madonna sono citate in alcune fonti storiche. Le prime notizie del sito si hanno nel sec. XII, ma la chiesa attuale è di impianto settecentesco. Si caratterizza per la presenza di tre campane: una piuttosto recente; la più grande risalente al 1810, la più piccola realizzata nel 1664 con inciso “S. Maria olei” (S. Maria dell’Olio).

Il territorio ci regala altri fotogrammi dal passato. Come il “ponte romano”, sul fiume Imera Meridionale, probabilmente di età medievale. I ruderi dei numerosi mulini ad acqua, sulle sponde del fiume Imera Meridionale. L’atmosfera della Rocca di Marabuto, invece, conduce al tempo degli Arabi: sulla sommità sono state ricavate due fosse rettangolari, probabilmente una tomba risalente alla dominazione araba costituita da massi accatastati. Si narra anche di uno spirito inquieto che abiterebbe tra queste pietre.

  • Piazza Municipio, 1, 90020 Blufi PA

  • 0921 648911

Cosa vedere

Non sono presenti Attrazioni accessibili ai disabili in questo Comune.

Servizi

Un anno di Feste Calendario Eventi

Feste religiose