Enna

Enna

Nota per essere il capoluogo di provincia più alto d’Italia, per via dell’altitudine del centro abitato che si attesta a 931 m presso il Municipio, raggiunge i 992 m al Castello di Lombardia.

La città è stata definita Urbs Inexpugnabilis, dai romani per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia, per la sua centralità geografica rispetto all’Isola, e Belvedere di Sicilia, per le vedute panoramiche che da qui si hanno nelle varie direzioni.

Enna sorge nella parte più elevata di un’ampia dorsale montuosa, che svetta sulla valle del Dittaino a 931 m d’altitudine. Tale dorsale, avente forma di V dolce o, secondo altre interpretazioni[senza fonte], di ferro di cavallo, si trova proprio nel centro geografico della Sicilia indicato con precisione dall’obelisco della Chiesa di Montesalvo nel quartiere Monte, il cosiddetto antico umbilicus Siciliae. I rilievi che circondano Enna fanno parte della catena dei monti Erei, montagne calcaree e arenacee poco sviluppate in altezza, che costituiscono la maggiore presenza orografica della provincia ennese. Il versante settentrionale del monte su cui Enna poggia è molto ripido con un maggiore dislivello rispetto agli altri ed è ammantato da un ampio bosco. Quello meridionale, invece, è notevolmente urbanizzato, legando fra loro la città alta e quella bassa, che si sviluppa ai piedi dell’altopiano. Il comune di Enna rientra tra i primi 30 comuni più estesi d’Italia: il suo territorio occupa infatti una superficie di 357,14 km². La porzione centro-occidentale della Provincia, costituita prevalentemente da rilevi aventi altitudine estremamente variabile, compresa tra la minima di 230 m s.l.m. e la massima di 990 m, corrisponde alla cima del monte su cui sorge la città e dove originariamente aveva sede l’acropoli antica. Circa 10 km a sud del centro storico si trova il lago Pergusa, a 677 m s.l.m., caratterizzato da un bacino endoreico, importante luogo di sosta e svernamento per decine di specie di aviofauna. Attorno le rive del lago si snoda l’omonimo circuito automobilistico. I fiumi che scorrono nel territorio di Enna hanno principalmente carattere torrentizio, tranne il Dittaino, affluente del Simeto, ed l’Imera meridionale o Salso. Enna è comunemente suddivisa in due “macro-aree”:[senza fonte] Enna Alta ed Enna Bassa, cui si aggiunge Pergusa, che ne è una frazione. Tutte e tre le aree sono nettamente separate dal punto di vista geografico.

Enna ha origini incerte antecedenti all’influsso greco risalenti al XIV secolo a.C.: un villaggio, una necropoli e un tempio risalenti al Neolitico sono stati rinvenuti sui colli attorno al Lago di Pergusa, ed in particolare sul colle detto di Cozzo Matrice. Diversi altri insediamenti nascono durante l’età del rame e poi del bronzo sulle colline che circondano l’altura ennese. Tra essi, in parte già indagati, i centri anonimi di Capodarso, Juculia, Contrada Rossi. Un insediamento di una popolazione indigena, da alcuni identificata con i Sicani, sarebbe agli albori della presenza umana sul monte che, però, a causa della continua utilizzazione urbana, non ha sinora consentito grandi ricerche nell’ambito pre e protostorico. Nell’XI secolo a.C. genti che possono essere identificate con il popolo siculo, si stabilirono sull’altura. Questa presenza viene tra l’altro, confermata dalla permanenza di un dialetto arcaico fortemente caratterizzato da aspetti tipici del siculo come la presenza di una K senza alcun segno di palatalizzazione e della U mai iotacizzata. Da recenti ritrovamenti, il primo insediamento può porsi durante l’età del rame lungo la vallata del Torcicoda, il torrente che scaturisce dai pendii meridionali della città, e che da sempre rappresenta la principale via di penetrazione verso l’altipiano.

Durante la dominazione greca la polis certamente aveva già il toponimo Henna che parrebbe di origine preindoeuropea e che, nonostante diverse ipotesi, appare del tutto incomprensibile dal punto di vista etimologico. Era rinomata in tutta la Sicilia per il tempio e il culto di Demetra, la Cerere dei romani. Nel 396 a.C. passò in mano ai Siracusani, nel 212 a.C. ai Romani. Durante la prima guerra servile 139-132 a.C. fu governata dallo schiavo siriano Euno che partendo da questa acropoli conquistò l’intera Sicilia orientale.

Dopo la dominazione romana, Henna diventò un fiorente centro bizantino dell’isola e successivamente arabo. Da questi ultimi fu ribattezzata Qaṣr Yānī – il Castello di Enna poi, riconquistata la città dai Normanni, il nome arabo della città viene foneticamente latinizzato in ‘Castrogiovanni’. Nella sollevazione antiangioina del Vespro siciliano, la città ebbe un grande ruolo e riuscì per qualche tempo a divenire libero comune con istituzioni repubblicane. Diventata l’isola aragonese, fu proprio uno degli aragonesi, Federico III, a fare di Enna, grazie alla sua posizione di città inespugnabile, un centro fiorente, sovente sede della corte, rinnovandone l’architettura con numerosi monumenti in stile gotico catalano, che caratterizzano il centro storico. Sotto gli spagnoli ed i Borbone la città, che faceva parte del demanio della corona, ancora fiorente nel corso del XVI e XVII secolo, iniziò un lento declino anche per le frequenti carestie. Persa l’occasione di diventare sede di diocesi – fu preferita per la sua posizione geografica e altimetrica Piazza Armerina – con l’unità d’Italia la città riuscì ad inserirsi nel nascente mercato nazionale grazie alla ferrovia che attraversava il suo territorio e che garantiva accessibilità e sbocchi portuali alla produzione delle sue miniere di zolfo.

Nel 1926, Benito Mussolini costituì Castrogiovanni capoluogo di provincia, staccandolo dalla Provincia di Caltanissetta. Esso fu preferito a Caltagirone e a Piazza Armerina, che erano legate a Sturzo e al partito popolare. Esaltandone antichi fasti legati al suo mitico passato classico – il mito di Proserpina innanzitutto – ripristinò l’antico nome di Enna.

Nel 2004 è diventata sede del quarto polo universitario siciliano.

fonte: Wikipedia

Principali eventi fissi
Festa Patronale Ennese di Maria SS. della Visitazione il 2 luglio:
La statua quattrocentesca della Vergine, in processione il per la festa del 2 luglio sulla nave d’oro
La patrona di Enna è Maria SS. della Visitazione che si festeggia il 2 luglio: in tale ricorrenza i membri scalzi della omonima confraternita portano, a spalla, la nave d’oro con la statua della Madonna per le vie della città sino ad arrivare alla Chiesa Francescana di Montesalvo dove sosterá per due settimane. La statua della Madonna è adornata con gioielli d’oro offerti da persone devote nell’arco di secoli. Altro appuntamento è l’ultima domenica di agosto con la festa della Madonna di Valverde.

Settimana Santa di Enna:
I festeggiamenti della Settimana Santa di Enna hanno come culmine la solenne processione del Venerdì Santo, durante la quale migliaia di confratelli incappucciati percorrono le vie della città.

Festeggiamenti del Signuruzzu du Lacu (Signore del Lago) sul Lago Pergusa:
La festa si svolge durante la prima settimana di maggio e ha il suo culmine la prima domenica, con la benedizione delle acque del Lago. Seguono i giochi pirotecnici e uno spettacolo di musica leggera o teatrale.

Festa del Beato Girolamo De Angelis sacerdote ennese e compatrono della città:  
Girolamo de Angelis,compatrono della città (4-5 dicembre)
I festeggiamenti iniziano la penultima domenica di novembre e culminano il 4 e 5 dicembre, con processione e giochi pirotecnici.

Festa della Madonna di Valverde:
La festa della Madonna di Valverde ha origini molto antiche (1300 circa). La Vergine di Valverde fu la prima patrona del popolo Ennese, sino al 1412, anno dell’arrivo del simulacro della Madonna della visitazione in città, patrona della città. La festa ha il suo clou l’ultima domenica di agosto tra processione, luminarie, fuochi pirotecnici e concerti.

Festa della Madonna dei carusi:
Quella della Madonna dei carusi è una delle feste più sentite dal popolo ennese. La festa venne istituita per onorare i giovani operai delle miniere e metterli sotto la protezione di Maria. La festa culmina la prima domenica di settembre, con la processione, i giochi pirotecnici e una kermesse musicale: il festival canoro dei bimbi, in piazza Sant’Agostino, tra il sabato e la domenica della festa.

Festa del SS. Crocifisso di Papardura:
Nel santuario arroccato di Papardura si svolge il 13 e il 14 settembre una delle feste più antiche della città, con la degustazione delle “Cudduredde”, la benedizione con una reliquia della Santa Croce, e coincide con la tradizionale fiera di settembre in piazza Europa.

Festa dell’Immacolata:
Processione del Simulacro della Vergine sino al carcere, saluto dei detenuti, ritorno e giochi pirotecnici al Belvedere Marconi.

 

Cosa vedere

Non sono presenti Attrazioni accessibili ai disabili in questo Comune.

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