Sais Autolinee Geraci Siculo
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Già basterebbe il duplice biglietto da visita: tra “I borghi più belli d’Italia” e il marchio di qualità “Comune fiorito”. Se poi aggiungiamo le antiche origini, di epoca preistorica (testimoniata dai reperti rinvenuti nelle campagne), ed attraversiamo l’età dei Greci (che le diedero il nome Jerax, ossia “avvoltoio”, perché la Rocca era abitata da questi predatori); dei Romani; dei Bizantini; della conquista Normanna (1062-1064); dell’epoca sveva con la famiglia Ventimiglia (che ne fece la capitale della contea); della guerra del Vespro; della fase di “stato nello stato” (quando amministrava la giustizia e coniava proprie monete); del Marchesato (nel 1436); del borbonico Regno di Sicilia. E, anche dopo la fine della preminenza politico- amministrativa, per Geraci ci fu sempre la famiglia dei Ventimiglia di Monteforte ad interessarsi delle sorti della Contea.
Un lungo e significativo percorso storico che, parte dalla struttura medievale del borgo, e rivive in tantissimi monumenti ed edifici che raccontano la storia di Geraci Siculo: i resti del Castello (fu la prima difesa della vasta Contea; nato Bizantino, Normanni, Aragonesi e Ventimiglia lo modificarono per farne una vera fortezza militare); l’artistico “Bevaio” (abbeveratoio) della Santissima Trinità (porta uno stemma, raffigurante le tre contee normanne); la Biblioteca Comunale (che custodisce un prezioso volume a stampa del 1595 del famoso trattato Reliqua Friderici Imperatori De Arte Venandi Cum Avibus di Federico II sulla Falconeria, unico esistente in Sicilia).
Fotogrammi di storia sono le numerose Chiese che impreziosiscono il tessuto urbano: la Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore (costruita verso la metà del XIV secolo; di aspetto barocco, ospita il Museo di Arte Sacra); la Chiesa di Santo Stefano (che custodisce una scultura lignea policroma e dorata e numerose tele sulla vita del Santo); la Chiesa di Sant’Anna (ritenuta la cappella palatina dei Ventimiglia); il Convento dei Padri Cappuccini (del 1689, ospita il Museo Etnoantropologico delle Madonie e la mostra dei presepi locali); la Chiesa di San Giacomo; la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano; il Collegio di Maria (edificato nel 1738); la Chiesa di San Rocco (del XIV secolo, una delle più antiche del paese); la Chiesa di San Francesco; il Monastero di Santa Caterina (che conserva paramenti ricamati in oro e argento); la Chiesa di San Giuliano; la Chiesa di Santa Maria della Cava (all’interno del “Bosco Cava”); la Chiesa di Santa Maria La Porta (costruita nel 1496, deve il suo nome alla collocazione in corrispondenza di una delle porte di Geraci); la Chiesa di San Bartolo (si ipotizza sia il Sepolcreto dei Ventimiglia) ed il convento dell’Ordine di Sant’Agostino.
Geraci Siculo, è un antico borgo dominato dal castello, famoso per la produzione di formaggi.
Piazza Municipio, 14, 90010 Geraci siculo PA
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