È un comune di circa 28.000 abitanti della città metropolitana di Catania.
LA STORIA
È opinione diffusa che sull’odierno territorio di Giarre in epoca antichissima sorgesse la città di Kallipolis, fondata dai Calcidesi nel VII secolo a.C. e distrutta nel 403 a.C. da Dionisio I. Ad oggi, pur non esistendo alcuna fonte certa della corrispondenza tra Kallipolis e la cittadina jonica, si segnala il rinvenimento di tracce di una fattoria romana, di manufatti fittili e monete di epoca greca e romana.
La presenza di numerosi siti archeologici potrebbero collocare l’ubicazione dell’antico sito tra le frazioni di San Giovanni Montebello e Santa Maria la Strada, precisamente tra le contrade Coste e Chianti. La tradizione vuole, infatti, che negli stessi luoghi esistessero sia un altro insediamento greco dal nome Kalkis (posteriore a Kallipolis, fondato da alcuni ex abitanti scampati alla vendetta di Dionisio) che uno romano chiamato Bidium. Rinvenimenti di reperti sono stati segnalati nel tempo anche a Giarre centro, mentre a Santa Maria la Strada è certa la significativa presenza del pozzo di Ruggero I il Normanno, risalente all’anno 1081.
L’attuale Giarre (il cui nome in arabo significa “contenitori di terracotta”) nacque nel XVI secolo come borgata in seno alla Contea di Mascali e, grazie alle concessioni enfiteutiche di terreni coltivabili ricavati dal disboscamento, crebbe gradualmente popolandosi principalmente di acesi e messinesi. Conobbe, pertanto, un rapido sviluppo grazie allo spostamento a valle dell’antica via consolare, avvenuto a seguito del terremoto del Val di Noto del 1693, divenendo punto di passaggio obbligato per i viaggiatori che si spostavano tra Catania e Messina. Tale strada d’origine romana, infatti, prima attraversava gli abitati di Trepunti, Macchia, Tagliaborse e Mascali, situati a monte dell’attuale centro abitato. Forte della propria vivacità culturale ed economica e soprattutto dopo numerosi tentativi, nel 1815 la città ottenne l’autonomia da Mascali insieme ai borghi di Riposto, Torre Archirafi, Macchia, San Giovanni Montebello, Dagala del Re, Sant’Alfio, Milo e altri centri minori; alcuni di essi, in seguito, si costituirono in entità amministrative autonome.
Durante il Fascismo, con decreto del 1939, i due comuni di Giarre e Riposto vennero fusi e assunsero prima il nome di Giarre-Riposto e poi, nel 1942, quello di Jonia o Ionia. Un successivo decreto del 1945 ripristinò la situazione precedente con i comuni di Giarre e di Riposto indipendenti.
ECCELLENZE AMBIENTALI
Il territorio comunale ricade in parte all’interno del Parco dell’Etna e possiede un patrimonio paesaggistico e naturale di grande valore. Dalla piazza principale si può ammirare il vulcano in tutta la sua imponenza; nelle campagne si osservano filari di alberi secolari, antichi terrazzamenti, mulattiere, vigneti, frutteti e abitazioni rurali che modellano le pendici orientali dell’Etna con uno spettacolo di forme e colori unico e straordinario.
IL CENTRO STORICO DI GIARRE
Nonostante la storia della città sia relativamente recente, il centro storico, sviluppatosi nei secoli scorsi lungo le due direttrici perpendicolari delle attuali via Callipoli e corso Italia, rappresenta la maggiore attrattiva turistica della città, e piazza Duomo ne è sicuramente il cuore pulsante. L’intera zona è costituita da strade di basalto lavico ed edifici patrizi sette-ottocenteschi; tra questi risaltano alcuni prospetti liberty come quelli di Palazzo Bonaventura e Palazzo Quattrocchi.
A pochi metri dal Duomo, in piazza Monsignor Alessi, è ubicato il monumento ai Caduti eretto nel 1929 sul luogo che aveva precedentemente ospitato una fontana artistica opera dello scultore Antonio De Francesco, trasferita nell’area di Villa Margherita.
I MUSEI DI GIARRE
Museo del Presepio (Giarre)
Ubicato in un nobile palazzo ottocentesco a pochi metri dal centralissimo Monumento ai Caduti, ospita circa cento pezzi presepiali, eccellenti elaborati dei soci della locale sezione A.I.A.P. di Giarre, unitamente a vere e proprie opere d’arte di insigni presepisti italiani.
Nell’androne di ingresso il visitatore viene accolto ed attratto da una grande Sacra Famiglia in terracotta, opera del giovane scultore Enrico Salemi Scarcella di Savoca (ME). Percorse le rampe di scala con decorazioni natalizie, sul pianerottolo d’arrivo si trova un originale presepio in una giara rotta, quasi un omaggio toponomastico alla città di Giarre. Nella prima luminosa sala sono esposti una ventina di presepi provenienti da diverse tradizioni culturali presepistiche italiane: si possono ammirare presepi in cartapesta leccese, in terracotta siciliana e pugliese, magnifiche figure napoletane e persino presepi in legno di cirmolo provenienti dal Trentino. Dalla seconda sala in poi, completamente buia come le altre quattro successive, si entra nel magnifico mondo dei diorami presepistici. Lungo il corridoio che avvia alla conclusione della visita si può ammirare una piccola ma preziosa raccolta di immaginette devozionali sulla Natività.
Museo Etneo delle Migrazioni (Giarre)
Ubicato nei locali al primo piano del Palazzo delle Culture, propone una ricostruzione del processo migratorio che ha interessato il territorio ionico-etneo dalla fine dell’Ottocento ad oggi.
Nato da una ricerca degli studenti del Liceo Scientifico “Leonardo” di Giarre, il percorso museale presenta al visitatore le cause delle partenze di quanti hanno sognato un futuro migliore fino a decidere di lasciare la Sicilia, spinti dalle precarie condizioni economiche e sociali della terra d’origine nonché dalle pressioni delle Compagnie di navigazione e dei loro agenti presenti anche nei paesi più piccoli e remoti della costa; l’arrivo ad Ellis Island (New York), in Sud America, in Australia, in Africa, nei Paesi del nord Europa; i dati statistici del movimento; le storie e le testimonianze di migranti corredate di passaporti, lettere, documenti e oggetti personali.
Una storia drammatica ma ricca di risorse straordinarie che ha reso possibile lo sviluppo di numerose comunità siciliane in tutti i continenti; comunità che ancora oggi alimentano la cultura e le tradizioni siciliane fuori dall’Isola. Una storia che ha cambiato il volto della Sicilia e che sa guardare all’attuale immigrazione in ottica speculare, riconoscendone cause, caratteristiche, prospettive.
Il Museo comprende anche una sezione multimediale con documentari, cortometraggi e presentazioni digitali, nonché una ricca collezione inerente alla stampa d’emigrazione.
Museo Etnostorico degli usi e costumi delle genti dell’Etna (Macchia)
Le sale espositive si snodano all’interno di un edificio dei primi anni del ’900 arroccato ai margini del torrente “Macchia” che dalle pendici dell’Etna scende fino a valle creando una suggestiva cornice naturalistica.
Realistica testimonianza della civiltà contadina etnea del XVIII e XIX secolo, il Museo Genti dell’Etna è una struttura etnografica che, attraverso la ricostruzione di una tipica masseria dell’Etna e di un’abitazione rurale con annessi la stalla e il pozzo, riproduce la vita quotidiana di una famiglia contadina dell’Ottocento.
I numerosi oggetti, di cui la parte più cospicua proviene da donazioni private, sono distribuiti tra le varie sale con una logica che ripropone i cicli che scandivano la quotidianità della gente che abitava il territorio etneo:
ciclo produttivo del vino;
ciclo produttivo dei campi;
ciclo produttivo della vita contadina.
Un’ampia parte dell’esposizione è dedicata agli attrezzi agricoli utilizzati per la raccolta delle olive o per la vendemmia che riportano indietro nel tempo a storie di verghiana memoria.
Moltissimi gli utensili domestici: oggetti ormai in disuso così come i termini in lingua siciliana che li identificano e che questo Museo, luogo della memoria, protegge dalla continua ed incessante evoluzione dello sviluppo tecnologico e linguistico.
Il Museo possiede, inoltre, una struttura peculiare che gli consente di far rivivere i tradizionali usi e costumi della civiltà etnea da tramandare a futura memoria; infatti, alcune sale sono utilizzate per ospitare periodicamente eventi culturali, mostre e manifestazioni.
via Callipoli, 81 - Giarre
Municipio Nr. verde 800277844
Informazioni Turistiche Tel. 095 963273
Protezione Civile Tel. 095 9632140 – 095 9702166
Biblioteca Comunale Tel. 095 931322
Guardia Medica Tel. 095 934438
Carabinieri Tel. 095 931001 – 095 931858
Museo del Presepio Via Meli, 3 Tel. 095 934265 – 328 4715123
Museo degli usi e costumi delle genti dell’Etna Via Lungotorrente Emanuele Filiberto - Macchia di Giarre Tel. 095 963504 – 095 963503