Sais Autolinee Montemaggiore Belsito
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Una Storia davvero particolare, quella di Montemaggiore Belsito, simile ad un giro di ottovolante. Dalle nebbie della Storia emergono le tracce della nascita del borgo: alcuni reperti archeologici riportano indietro le lancette della Storia prima del XII secolo. Poi, il territorio passa di mano, dai Bizantini ai Saraceni. Ecco una fase di graduale spopolamento fino alla seconda metà del XIII secolo, quando il borgo torna a popolarsi di contadini montanari delle Madonie. A partire dal 1410, si ha notizia di un monastero benedettino fondato dai Ventimiglia (che avevano ricevuto il feudo, nella prima metà del XIV sec., in cambio del castello di Sperlinga). Fino alla seconda metà del XVI secolo a Montemaggiore non ci sono segni di un suo ripopolamento. Fino al 1598. Poi, diventato “Marchesato”, viene coinvolto nel vasto processo di urbanizzazione tra il XVI ed il XVIII secolo. Al di là delle cifre, il borgo doveva essere un centro di qualche rilievo se, nella prima metà del XVII sec., vantava un monastero benedettino ed almeno tre chiese. Purtroppo, nel 1851, il centro abitato viene in parte cancellato da una frana. A raccontare la storia di Montemaggiore (che, dall’Unità d’Italia, all’originario nome si vede aggiungere il termine Belsito), oggi, restano le chiese, il palazzo del principe di Baucina e il palazzo Saeli.
Nel percorso delle Chiese incontriamo la Basilica di S. Agata: eretta sulle rovine di una precedente chiesetta del 1600 circa, ospita, in particolare, la tela della Sacra Famiglia del XVIII sec.; la Madonna con Bambino e San Gaetano da Thiene e l’Annunciazione (entrambe del XVIII sec.), il quadro della Madonna degli Angeli (XVI sec.). La Chiesa del Crocifisso ci racconta una storia iniziata nel 1676: la marchesa Lucrezia Migliaccio la fece costruire per incamerare l’antica cappella che, in precedenza, conservava il Crocifisso. Questa fusione, oggi, la raccontano i pregiati dipinti che decorano la volta ed il vecchio crocifisso in legno, fortunosamente ritrovato nel 1625, insieme a una tela di ottima fattura ritraente la Madonna degli Angeli. Senza dimenticare il campanile: distrutto dai fulmini, è stato ristrutturato grazie al contributo di alcune famiglie benestanti del paese. Ulteriori tasselli della Storia di Montemaggiore Belsito li aggiungono il Palazzo del Principe di Baucina e Palazzo Saeli. Il primo, in origine, era un convento di suore Benedettine: venne abbandonato nel 1867 e, dall’imponente prospetto rimasto e dagli ampi spazi retrostanti, se ne può immaginare la magnificenza. Palazzo Saeli, appartenuto ad una delle più facoltose famiglie locali, ospita un trionfo di pregevoli affreschi.
Il libro della memoria è anche affidato al Museo storico della chiesa del SS. Crocifisso e al Museo civico etnoantropologico “Giovanna Bellomo”, che ospita oggetti antichi, tradizionali e storici, appartenuti al folklore di Montemaggiore Belsito. Allora, cosa aspettate a farci una visita?
Piazza Roma, 90020 Montemaggiore Belsito PA
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