Petralia Soprana

Petralia Soprana

Tornanti dopo tornanti, affacciati su un rilassante paesaggio bucolico. La strada si arrampica fino all’ingresso di Petralia Soprana. Arrivare nella cittadina è un invito a parcheggiare l’auto e scoprire le sue anime lentamente, passo dopo passo. Attraverso la Storia e le sue storie. Già prima di arrivare, sulla strada, in contrada Cirasella, volgendo lo sguardo sulla destra, ci accolgono gli Archi dell’antico acquedotto: sono i resti delle lunghe arcate che, anticamente, servivano a portare l’acqua dalle montagne di Savochella. Degli antichi 11 archi il terremoto ne ha risparmiati solo tre. Lo chiamano “acquedotto romano” ma in realtà è di origine normanna. La prima delle tante storie da scoprire.

Girando per le vie del borgo, perdendosi tra balconi e tetti spioventi, in uno stile che ricorda moltissimo quello delle baite alpine, ci vengono incontro altre storie. Dalle pieghe della Storia sembrano emergere nomi e monumenti. Arabi e Normanni si contesero l’urbe che, probabilmente, è l’erede della Petra fondata dai Sicani delle Madonie. I Romani, di cui era fedele alleata durante la prima guerra punica, la lodano per la grande quantità di grano che fornisce all’Impero, oltre che per i vini, la cortesia e la fede degli abitanti. Gli Arabi la chiamarono Batraliah (da Batra, “pietra” e liah, “alta”), i Normanni la ribattezzarono Petra Heliae, “pietra di Elia”, in onore del profeta Elia.

Passo dopo passo, strada dopo strada, il ricordo della Storia ci viene incontro. La chiesa del Salvatore che, da moschea è riconsacrata dai Normanni al rito. Poi, in piazza Duomo, la Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (chiesa madre). Grande devozione e carità, che hanno nelle numerose chiese la loro sublimazione. La Chiesa di Santa Maria di Loreto con le sue tre absidi e le cuspidi colorate, visibile da chilometri di distanza, ricorda a tutti di essere “uno dei più importanti monumenti artistici delle Madonie”. La Chiesa del SS. Salvatore, la Chiesa di Santa Maria di Gesù ed il convento dell’Ordine dei frati minori riformati, la Chiesa di San Teodoro martire.

Tasselli di Storia, scrigni che custodiscono tesori artistici unici: tra tele, antiche statue policrome e il primo Crocifisso attribuito a frate Umile da Petralia. La Storia si racconta. E si snoda, passo dopo passo, attraverso altri monumenti: il Palazzo del Municipio, il Palazzo del marchese Pottino, Villa Sgadari, il monumento a Frate Umile Pintorno da Petralia, la Fontana Quattro cannoli, l’immensa miniera di sale che ospita il Macss (Museo d’arte contemporanea Sotto Sale).

Ma la Storia si racconta anche attraverso le tradizionali feste lungo tutto l’arco dell’anno, tra sacro e profano; la tradizione gastronomica, contadina e mediterranea dai sapori indimenticabili. Storie dalla Storie, da riscoprire e vivere. Ricordando che, nel 2019, è stato il borgo più bello d’Italia. Ed è Storia.

  • Piazza del Popolo, 1 90026 Petralia Soprana (PA)

  • 0921 640700
  • 0921 684111

Cosa vedere

Non sono presenti Attrazioni accessibili ai disabili in questo Comune.

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