Ferrovia Circumetnea Santa Maria di Licodia
Tel. 095 541250
È un comune di circa 8000 abitanti della città metropolitana di Catania.
Il centro abitato poggia su una rupe basaltica a 420 mt sul versante sud-ovest dell’Etna e a 25 km da Catania. Il suo territorio ricade in parte nel Parco dell’Etna e copre un dislivello di 1000 mt, formando una sorta di triangolo la cui base poggia sullo stradale Paternò-Troina e la punta superiore è diretta verso la “montagna”.
L’odierna Licodia è di origine medievale perché nasce attorno al monastero fatto erigere nel 1143 da Simone conte di Policastro, nipote del gran Conte Ruggero, donato ai padri Benedettini insieme alle terre contigue con l’obbligo di renderle fruttuose e promovendo la costruzione di un casale. L’insediamento monastico fu, quindi, il polo attorno al quale si venne a formare l’antico borgo “Licodia Vetus” (1200-1300). La successiva espansione verso “Licodia Nova” avviene nei secoli XIV-XVI nella parte nord-est del vecchio monastero, ricostruito poco più a monte nel 1356 “ove l’aria era più salubre”.
Dopo la costruzione del grandioso Monastero di San Nicolò l’Arena, dentro le mura della città di Catania (metà del Cinquecento), il priorato si trasferì dalla Casa Madre di Licodia alla città. All’abate, però, che serbava il titolo di Santa Maria di Licodia e San Nicolò l’Arena, spettava il diritto di sedere presso il Parlamento Siciliano come membro del braccio ecclesiastico e, in seguito alla costituzione siciliana del 1812, come pari spirituale. Nella Casa di Licodia rimasero diversi monaci guidati da un priore, sostituito poi da un sub priore a causa della diminuzione dei monaci. I Padri Benedettini rimasero tuttavia amministratori dei feudi licodiesi e guide spirituali fino alla soppressione e allo scioglimento delle congregazioni religiose del 1866. Ultimo abate fu il Beato Giuseppe Benedetto Dusmet.
Dopo l’istituzione del Comune (1841), l’indipendenza da Paternò e l’Unità d’Italia, si registrò un notevole incremento urbanistico verso est, con uno sviluppo a maglia quadrata, forzatamente vincolato dai limiti naturali imposti dal costone lavico.
Il paesaggio incanta per le risorse che è capace di offrire. Un posto particolare occupano gli “ulivi millenari”, così definiti nel 1840 dalla Commissione dell’Accademia delle Scienze di Berlino presieduta dal Barone Walterschausen, venuta in Sicilia per lo studio dell’Etna. Considerata la loro età (25 secoli), sarebbero i più antichi di Sicilia, citati addirittura da Cicerone nel II capitolo delle “Verrine”. In contrada “Cavaliere Bosco” sono ancora visibili le “tre cisterne”, pozzi di fabbricazione medievale ormai in disuso accennati nel diploma normanno del 1143, che un tempo raccoglievano l’acqua piovana per dissetare i viandanti o le mandrie che transitavano lungo la trazzera dei boschi. In via San Francesco, un caratteristico sperone di roccia arenaria chiamato “pietra pirciata”, anticamente usato come punto di riferimento e segnale di confine di proprietà, presenta nella parte sommitale un muro con un foro che, secondo la leggenda, fu creato dal ciclope Carlapone. Anche in questo caso se ne trova traccia nel diploma del 1143.
La ricchezza archeologica del territorio è provata dalla presenza di insediamenti indigeni ellenizzati risalenti al V-IV secolo a.C., soprattutto in contrada Montalto-Civita, a sud-est dell’attuale centro abitato. Alcuni reperti si trovano oggi conservati presso i musei di Adrano e Siracusa.
EVENTI ANNUALI
Carnevale: sfilate di gruppi in maschera e carri allegorici
Marzo: festa liturgica di S. Giuseppe
Pasqua (Venerdì Santo): processione solenne dei Misteri della Passione
Agosto (ultima domenica): festa esterna del patrono San Giuseppe
Luglio (16 e 17): festa della compatrona Maria SS. del Carmelo
Estate: eventi vari (spettacoli ed intrattenimenti)
Dicembre/Gennaio: eventi natalizi
Non sono presenti Attrazioni accessibili ai disabili in questo Comune.