Case Parlata

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95031 Adrano, Sicilia Italia

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Case Parlata Rifugio Il rifugio di Case Parlata, rientra nel territorio montano del Comune di Adrano, versante sud-ovest dell’Etna, in zona B del Parco. Il rifugio, posto ad una quota di 984 m s.l.m. è stato recentemente restaurato grazie alle maestranze del DSRT (Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale – Regione Siciliana). Ancora non è […]

Case Parlata Rifugio

Il rifugio di Case Parlata, rientra nel territorio montano del Comune di Adrano, versante sud-ovest dell’Etna, in zona B del Parco. Il rifugio, posto ad una quota di 984 m s.l.m. è stato recentemente restaurato grazie alle maestranze del DSRT (Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale – Regione Siciliana). Ancora non è stata prevista una destinazione, ma gli ampi spazi e gli allestimenti, lasciano prefigurare un utilizzo per manifestazioni importanti legati all’attività del DSRT e a favore del territorio. A nord-est di Case Parlata è stata allestita un’area attrezzata, con tavoli e barbecue, ottimo punto per una pausa ristoratrice.

Il cono piroclastico più importante dell’area è Monte Minardo (1305 m s.l.m.), un cono dalla perfetta forma troncoconica, ed uno dei più grandi nel territorio del parco. Case Parlata giace su colate laviche antiche ed è circondata dalla lava del 1595.

L’area di Case Parlata rientra nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) ”ITA070023 Monte Minardo”. Una ZSC ai sensi della Direttiva Habitat della Commissione Europea è un sito di importanza comunitaria (SIC) in cui sono state applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e delle popolazioni delle specie per cui il sito è stato designato dalla Commissione Europea.

La geologia della zona è rappresentata da colate laviche e depositi piroclastici a scorie e lapilli, emesse dalle bocche sommitali e/o da apparati avventizi. A livello stratigrafico esse rappresentano lo strato più recente superficiale, sovrapposto alle lave più antiche, che sull’Etna sono rappresentate dai livelli Tholeiitici Basali. L’area di Case Parlata rientra nella Formazione della Torre del Filosofo, ed è rappresentata da colate laviche e depositi piroclastici emesse da bocche sommitali e/o apparati avventizi. La maggioranza dei prodotti affioranti è stata eruttata in un periodo compreso fra 15000 e 4000 anni fa.

Dalla matrice geologica vulcanica discendono suoli di origine vulcanica, con profili strutturati in forme più o meno evolute, rappresentati da: Litosuoli, Regosuoli e Andosuoli vulcanici.
La principale formazione forestale dell’area di Case Parlata è costituita da boschi di leccio, rappresentati da cedui invecchiati, ormai prossimi all’avviamento a fustaia. La lecceta, nota come Bosco Centorbi qui è ben caratterizzata e, su questo versante, ha la sua massima estensione.

 

 

Curiosità forestali: Il bosco ceduo di leccio (Quercus ilex L.). Il bosco ceduo, è una forma di governo del bosco che ha come caratteristica quella di far perpetuare il bosco attraverso una rinnovazione agamica e non per seme. Molte specie, latifoglie in particolare, hanno la capacità di emettere polloni dalla ceppaia appena tagliata. Questa forma di governo è antica; Il termine stesso ceduo deriva dal latino caeduus, der. di caedere “tagliare”. Il governo ceduo interessa quei boschi che vengono tagliati periodicamente in tempi relativamente brevi, allo scopo di soddisfare esigenze primarie quali legna da ardere, ma a seconda della specie da questa forma di governo si possono ritrarre assortimenti quali paleria varia. Questa forma di governo del bosco rimane tuttora la più diffusa nel nostro paese, anche se con l’avvento del petrolio e diminuita la richiesta di legna da ardere e di conseguenza alcune pratiche legate ad essa, quali le carbonaie un tempo molto diffuse, dalle quali dai boschi di leccio si preparava un prodotto di pregio il cosiddetto “carbone cannello”, ottenuto da una lenta carbonizzazione che lasciava i rami quasi intatti, ma perfettamente carbonizzati. Ormai queste carbonaie sono sempre più rare. Il bosco dell’area di Case Parlata è stato utilizzato fin dall’antichità. Durante il medioevo e fino al 1700 gli abitanti dell’allora contea di Adernò conservarono l’antichissimo uso civico di legna e pascolo nei boschi, solo per lo stretto necessario del proprio nucleo familiare. Nell’uso civico era compreso il diritto di ottenere gratuitamente un fascio di legna, una certa quantità di neve, una certa quantità di ghiande, e tutto questo calcolato in base a quanto se ne poteva portare sulle proprie spalle. Durante i mesi di novembre e dicembre i boschi rimanevano chiusi al pascolo dei maiali, affinché il conte vendesse le ghiande a proprio vantaggio. Oggi la lecceta rientra nel Parco dell’Etna e l’orientamento per questi boschi è di convertirli verso la fustaia (forma di governo che prevede la perpetuazione del bosco attraverso la riproduzione gamica, ossia da seme, e con una destinazione non produttiva ma multifunzionale), abbandonando definitivamente il governo a ceduo.

 

La fauna dell’area è ricca e alcune zone aperte sono ideali per l’osservazione della fauna silvana. Tra i mammiferi si segnalano il gatto selvatico (Felis silvestris), la lepre italica (Lepus corsicanus), il ghiro (Myoxus glis).

 

Tra gli uccelli si segnalano: la poiana (Buteo buteo), l’allocco (Strix aluco), il codibugnolo di Sicilia (Aegithalos caudatus siculus), nei campi lavici la coturnice di Sicilia (Alectoris graeca whitakeri), l’upupa (Upupa epops), cincia mora (Periparus ater), la cinciarella (Cyanistes caeruleus), il pettirosso (Erithacus rubecula).

 

Tra i rettili sono presenti: la lucertola campestre (Podarcis siculus), il ramarro (Lacerta bilineata), il colubro liscio (Coronella austriaca), la vipera (Vipera Aspis).

 

Tra gli insetti, degna di nota è l’Aurora dell’Etna (Anthocharis damone) graziosa farfalla endemica dell’Etna e della Calabria. Il ciclo di vita di questo lepidottero è strettamente connesso alla specie erbacea biennale, il Guado (Isatis tinctoria L.), infatti il periodo di volo degli adulti dev’essere sincronizzato con la fioritura della pianta. Nella pianta avviene la deposizione delle uova, dalla cui schiusura nasceranno i bruchi che si nutriranno delle foglie.

 

Tra i funghi tipici di queste aree, che possono considerarsi le zone elettive dei boleti e leccini, si segnalano: Boletus edulis, Boletus impolitus, Boletus aestivalis, Boletus fragrans, Leccinum corsicum, Leccinellum lepidum, Leccinum aurantiacum nei boschetti di pioppo tremulo.

Indirizzo

95031 Adrano, Sicilia Italia

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