L’Area attrezzata Montagna Ganzaria, rientra nel territorio di San Michele di Ganzaria, ad una quota media di 700 m s.l.m. L’area dista a pochi chilometri dalla ZPS (Zona di Protezione Speciale): “ITA050012 Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela”. Le Zps insieme ai Sic costituiscono la Rete Natura 2000 concepita ai fini della tutela della […]
L’Area attrezzata Montagna Ganzaria, rientra nel territorio di San Michele di Ganzaria, ad una quota media di 700 m s.l.m. L’area dista a pochi chilometri dalla ZPS (Zona di Protezione Speciale): “ITA050012 Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela”. Le Zps insieme ai Sic costituiscono la Rete Natura 2000 concepita ai fini della tutela della biodiversità europea attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario. Sono previste e regolamentate dalla direttiva comunitaria 79/409 “Uccelli”, L’obiettivo della direttiva è la “conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico”, che viene raggiunta non soltanto attraverso la tutela delle popolazioni ma anche proteggendo i loro habitat naturali, con la designazione, appunto, delle Zone di protezione speciale (Zps). Nel caso specifico questa ZPS che include la Piana di Gela e confinando a nord con la Piana di Catania, separa i Monti Iblei dai Monti Erei, dove il Golfo di Gela fa da imbuto favorendo l’attraversamento della Sicilia per l’avifauna acquatica proveniente dal nord Africa specie nel periodo primaverile. Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera sono parecchie le specie di anatidi che arrivano mediamente sul golfo, e qualsiasi zona umida lungo questo corridoio, (artificiale o naturale), ha importanza strategica per la conservazione su scala nazionale ed internazionale.
Geologia. Le coperture geologiche che interessano l’area risalgono nel Periodo Neogenico Quaternario e sono caratterizzate da Depositi marini terrigeni e argilloso-calcarenitici: Ciclo di Geracello, costituita da argille marnose e calcareniti di età suprapliocenica. Dalla matrice geologica discendono suoli con profili poco strutturati caratterizzati per lo più da regosuoli provenienti da rocce sabbiose e conglomeratiche. Questi suoli si originano da substrati teneri, generalmente arenacei e la morfologia è quella tipica delle colline siciliane, ossia con dolci pendii e ampie spianate. Nell’area di Montagna Ganzaria, la morfologia dei luoghi, associata all’aridità e alla scioltezza del suolo hanno favorito il rimboschimento con specie tipiche mediterranee. Le principali formazioni forestali. Dell’area di Montagna Ganzaria è caratterizzato da rimboschimenti di Eucalitteti (Ecucaliptus. sp) e pini mediterranei come il pino domestico (Pinus domestica L.)ed il pino d’Aleppo (Pinus halepensis Mill.), ma vi sono anche aree residuali di Sughereta termomediterranea costiera (Quercus suber L.)
Curiosità forestali: Sughera (Quercus suber L.) La distribuzione nel bacino del Mediterraneo Occidentale e la sua collocazione nella fascia termomediterranea fanno della sughera una delle querce più esigenti in termini di calore e umidità. È una specie più eliofila rispetto alle altre querce, quindi più esigente nei confronti della luce, pertanto cresce bene in formazioni aperte, creando condizioni favorevoli ad altre specie arbustive quali Cistus, Erica, Heliantheum. La sughera ha avuto una grande capacità di adattamento agli incendi, frequenti in ambiente mediterraneo. La sua particolarità che la rende unica è la sua capacità di produrre sughero. In realtà altre specie producono sughero e sono l’olmo camprestre (Ulmus campestris var. suberosa (Moench) Wahlenb) e l’acero campestre (Acer campestre L.) ma questi a differenza della sughera non possono essere sfruttate per la produzione di sughero in quanto non hanno la capacità di riformare il nuovo fellogeno (tessuto responsabile della formazione del sughero). Il sughero ha diverse proprietà, è molto resistente ai processi di degradazione, quindi inalterabile, indeformabile e non di decompone. Queste proprietà permettono un utilizzo in diversi impieghi, dai più classici come tappo di bottiglia ad altri impieghi come guarnizioni in generale, rivestimenti edili per isolamento bioclimatico ed acustico. Un impiego particolare è quello per la produzione di accessori e tessuti di alta moda.
La fauna dell’area è ricca.Tra i mammiferi si segnalano la volpe (Vulpes vulpes),la donnola (Mustela nivalis) , il Riccio (Erinaceus europaeus), l’istrice (Hystrix cristata),il topo campestre (Microtus arvalis), il coniglio (Oryctolagus cuniculus).
Alcuni punti come le chiarie, sono ideali per l’osservazione dell’ornitofauna silvana e nell’area si possono osservare tra gli uccelli: il crociere (Loxia curvirostra), il cardellino (Carduelis carduelis), il Merlo (Turdus merula); fra i rapaci la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinnunculus), l’Allocco (Strix aluco).
Tra i rettili sono presenti: la lucertola campestre (Podarcis siculus), il ramarro (Lacerta bilineata), il colubro leoparino (Zamenis situla).
Tra gli insetti, degna di nota è il (Leptoglossus occidentalis Heidemann), nota come cimice americana dei semi di conifere. Quest’insetto è originario dell’America settentrionale. Depone le uova in gruppetti lungo gli aghi di pino che poi schiudono sul finire della primavera. Dopo avere effettuato cinque mute diventa adulto. In ogni stadio della metamorfosi si nutre con la linfa penetrando i coni con gli stiletti boccali, provocando la morte dei semi causando enormi danni agli ecosistemi forestali. Per fortuna nell’area in questione, ad oggi, è stata segnalata la sola presenza senza danni evidenti.
Tra i funghi tipici di queste aree si segnala il Suillus bovinus, spesso confuso con le specie congeneri, i “Pinaroli”. È un fungo edule, non molto pregiato dal punto di vista gastronomico per via del suo sapore non particolarmente gradevole e della sua carne che diventa molto molle dopo la cottura.