Piano Fiera Area Attrezzata

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Strada di bonifica Salto del Cavallo-Monte Albano, 95033 Biancavilla, Sicilia Italia

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Piano Fiera Area Attrezzata L’area di Piano Fiera, rientra nel territorio montano del Comune di Adrano, versante sud-ovest dell’Etna, in zona B del Parco, ad una quota di 1525 m s.l.m. Quest’area è stata designata dal Parco dell’Etna come punto base per l’escursionismo n° 4, poiché rappresenta uno snodo importante per l’escursionismo del versante etneo. […]

Piano Fiera Area Attrezzata

L’area di Piano Fiera, rientra nel territorio montano del Comune di Adrano, versante sud-ovest dell’Etna, in zona B del Parco, ad una quota di 1525 m s.l.m. Quest’area è stata designata dal Parco dell’Etna come punto base per l’escursionismo n° 4, poiché rappresenta uno snodo importante per l’escursionismo del versante etneo. Da essa infatti si snodano i sentieri, verso le aree dei boschi di Leccio, a quote più basse, oppure verso la Pineta fino alla pista altomontana. Come suggerito dal nome l’area si trova in piano, ma circondata da diversi coni piroclastici che la cingono a corona: Monte Intraleo a sud-ovest (1560 m s.l.m.), Monte Gallo a est (1568 m s.l.m.), Monte Testa a nord (1599 m s.l.m.) e Monte Forno a nord-ovest (1675 m s.l.m.). L’origine del nome non è certa, ma lascia intuire un luogo dove con buona probabilità si svolgeva una fiera paesana, dove i prodotti venduti erano quelli prodotti nel luogo: di origine vegetale ed animale. A suffragare tale ipotesi, tracce perimetrali, forse recinti, oggi ben mimetizzate dal contesto sciaroso in cui sono ubicate e dalla colonizzazione di licheni e altre specie.

La geologia della zona è rappresentata da colate laviche e depositi piroclastici a scorie e lapilli, emesse dalle bocche sommitali e/o da apparati avventizi. A livello stratigrafico esse rappresentano lo strato più recente superficiale, sovrapposto alle lave più antiche, che sull’Etna sono rappresentate dai livelli Tholeiitici Basali. L’area di Piano Fiera rientra nella Formazione della Torre del Filosofo, ed è rappresentata da colate laviche e depositi piroclastici emesse da bocche sommitali e/o apparati avventizi. La maggioranza dei prodotti affioranti è stata eruttata in un periodo compreso fra 122 a.c. – 1669. Il Piano Fiera è il risultato dell’eruzione di Monte Forno avvenuta nel 1200 circa. Altra colata importante che lambisce Piano Fiera è la colata del 1610 che si generò dalla parte sommitale dell’Etna, minacciando l’abitato di Adrano.

Dalla matrice geologica vulcanica discendono suoli di origine vulcanica, con profili strutturati in forme più o meno evolute, rappresentati da: Litosuoli, Regosuoli e Andosuoli vulcanici.

La principale formazione forestale dell’area di Piano Fiera è rappresentata dal bosco di pino laricio (Pinus nigra J.F.Arnold subsp. Laricio Palib. ex Mair). La Pineta di Piano Fiera ,si esprime in tutte le sue tipologie forestali differenti: Pineta inferiore e la Pineta superiore e Pineta pioniera. La Pineta inferiore la troviamo nei pressi di Monte Intraleo e nei versanti più assolati, nell’area tra Monte Testa e Monte Forno. Questa tipologia di pineta si caratterizza per la mescolanza, negli strati inferiori, con altre specie tipiche della fascia dei querceti. Qui è facile trovare negli strati dominati altre specie quali, castagno, roverella e leccio. Questi popolamenti generalmente sono instabili, in quanto il pino difficilmente riesce a rinnovarsi sotto copertura delle latifoglie, favorendo così una lenta successione verso popolamenti misti e forse verso la sostituzione della pineta con i querceti. La pineta superiore di pino laricio ha un’estensione di circa 200 ha. É la tipica pineta della fascia montana superiore, la sua densità è elevata e la sua composizione specifica qui è quasi pura. Ciò è dovuto sia al ruolo ecologico della specie (specie pioniera), sia alla selvicoltura operata in passato, che ha cercato di favorirla a scapito di altre specie della fascia montana. La distribuzione di questa tipologia interessa principalmente l’area a nord di Monte Testa fino a Monte Albano. Alle quote superiori, nell’area attorno alla Galvarina e Monti Nespole la Pineta cambia fisionomia e si struttura nella tipologia forestale della Pineta pioniera di pino laricio. Quest’ultima, assume una struttura aperta con alberi isolati, che colonizzano lave più o meno recenti. Ai limiti superiori della vegetazione arborea la struttura della Pineta, diventa sempre più aperta e la fisionomia del sottobosco si caratterizza per la presenza di tappeti di specie erbacee e di bassi arbusti endemici quali: il ginepro emisferico (Juniperus hemisphaerica), il berbero dell’Etna (Berberis aetnensis), l’astragalo dell’Etna (Astracantha sicula), la saponaria dell’Etna, (Saponaria sicula) ecc.

 

Curiosità forestali: garofanino maggiore (Epilobium angustifolium L.) Passeggiando d’estate lungo i sentieri della Pineta è facile incontrare ai margini di essi, estese fioriture del garofanino maggiore. Pianta erbacea perenne che può superare un’altezza di 1,5 m. il suo fiore, di un bel rosso porporino è portato insieme a tanti altri in un’infiorescenza racemosa. I suoi semi sono acheni forniti di un pappo di lunghe setole bianche che ne agevolano la diffusione al minimo alito di vento. Questo fiore, come il pino, è specie pioniera e grazie ai suoi rizomi, prolifici di nuovi germogli, si diffonde su superfici estese. Ha molte proprietà e diverse sono le applicazioni erboristiche: irritazioni dell’intestino, tosse, irritazioni delle mucose di bocca e gola, infiammazioni delle emorroidi. É anche pianta fitoalimurgica. I pappi dei semi venivano utilizzati per fabbricare gli stoppini delle lanterne. É stato riscontrato durante il periodo della seconda guerra mondiale che questa pianta fu una delle prime a spuntare tra le macerie delle città o nei terreni devastati dai bombardamenti, allietando con i suoi graziosi fiori le desolazioni umane.

 

La fauna dell’area è ricca e alcuni punti della Pineta, quali chiarie, sono ideali per l’osservazione dell’ornitofauna silvana. Tra i mammiferi si segnalano la volpe (Vulpes vulpes), Il gatto selvatico (Felis silvestris), la lepre italica (Lepus corsicanus), il ghiro (Myoxus glis).

 

Tra gli uccelli si segnalano: il crociere (Loxia curvirostra), il merlo (Turdus merula), la cincia mora (Periparus ater), la cinciarella (Cyanistes caeruleus), il pettirosso (Erithacus rubecula), la balia dal collare (Ficedula albicollis), il luì piccolo (Phylloscopus collybita), il picchio maggiore (Dendrocopos major), l’allocco (Strix aluco), il gufo comune (Asio otus), la poiana (Buteo buteo). Nelle calde sere d’estate a Piano Fiera è facile ascoltare il verso, un pò inquietante del succiacapre (Caprimulgus europaeus).

 

Tra i rettili sono presenti: la lucertola campestre (Podarcis siculus), il ramarro (Lacerta bilineata), il colubro liscio (Coronella austriaca), la vipera (Vipera Aspis).

 

Tra gli insetti, degna di nota è la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa ), così chiamata perché le larve prima dell’impupamento nel terreno scendono dagli alberi, formando una lunga fila, che ricorda quella delle processioni. Negli ultimi anni la processionaria si è maggiormente diffusa tra le pinete dell’Etna. Le larve di questo lepidottero oltre a causare massicce defogliazioni agli aghi di pino, possono costituire un problema serio per gli uomini, in quanto sono muniti di peli sericei urticanti.

 

Tra i funghi tipici di queste aree si segnala il Lactarius deliciosus, poco conosciuto per i non esperti, ma molto apprezzato per la qualità della sua carne.

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